Le strutture costituite da elementi in legno possono essere soggette a degrado causato sia da fattori "abiotici" (condizioni ambientali sfavorevoli, eccesso di umidità, fenomeni di combustione) che fattori "biotici" (muffe e funghi parassiti del legno, microorganismi ed insetti xilofagi).
Spesso questi agenti degradanti agiscono in sinergia sottoponendo gli elementi della struttura alla progressiva perdita delle caratteristiche meccaniche tipiche della specie legnosa di appartenenza. Attraverso un accurato controllo visivo degli elementi lignei e all’utilizzo di opportuni esami diagnostici strumentali è possibile definire lo stato di salute della struttura.
Le prove resistografiche consistono in perforazioni praticate con un trapano strumentato, in grado di misurare la resistenza del materiale al variare della profondità; possono essere effettuate con varie angolazioni rispetto alla superficie dell’elemento, consentendo di raccogliere informazioni sullo stato del legno anche in punti non visibili direttamente.
Le ispezioni visive per determinare l'entità del degrado prevedono sempre il riconoscimento delle specie legnose di cui sono costituite le strutture in osservazione; in casi di dubbio si procede con l'esame al microscopio.